Cos’è l’idroponica: significato ed etimologia

L'idroponica, o coltivazione senza suolo, è un metodo che sfrutta alternative innovative per la coltivazione delle piante, come anticipato nel post precedente. Questo approccio non impiega terreno, bensì si basa sull'uso di substrati e sull'azione dell'acqua e delle sostanze nutritive disciolte al suo interno.
Esistono principalmente due tipi di coltivazione idroponica: quella con substrato, che utilizza miscele di materiali come perlite, sabbia, argilla espansa, ecc., irrigati con acqua e sostanze nutritive; e quella senza substrato, dove le radici delle piante sono immerse direttamente nella soluzione nutritiva composta da acqua e sali minerali.
Sebbene alcune piante come il riso, i gigli d'acqua o le piante carnivore possano adattarsi a ambienti scarsamente ossigenati o stagnanti, molte altre mostrano difficoltà in tali condizioni. La mancanza di ossigeno nella zona delle radici può portare alla morte della pianta, anche se riceve acqua e nutrienti a sufficienza. In effetti, un'eccessiva irrigazione è una delle cause principali di decesso delle piante acquatiche.
Pertanto, è cruciale garantire che le piante coltivate in idroponica ricevano un adeguato apporto di ossigeno e, di conseguenza, di aria. Questo aspetto è fondamentale per il successo della coltivazione idroponica e per la salute delle piante.
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Ossigenatore |
È importante tenere presente che nell'ambito della coltivazione idroponica, l'acqua utilizzata deve essere "viva". Qualunque sia il mezzo in cui le piante crescono - che sia suolo, aria o acqua - esse assorbono il loro nutrimento sotto forma di ioni disciolti nell'acqua. Questo è uno dei motivi per cui viene spesso adottata anche la tecnica aeroponica, che attraverso l'impiego di una pompa d'aria garantisce una corretta ossigenazione alle piante.
Dopo che le piante hanno assorbito i nutrienti e l'ossigeno dall'acqua, è necessario rinnovare la soluzione nutritiva per garantire un apporto continuo di sostanze vitali.
In questa forma di coltivazione senza suolo, che favorisce la crescita delle piante, l'agricoltore deve controllare con attenzione la quantità di acqua, sali minerali e, soprattutto, ossigeno fornito alle piante. Nella coltivazione idroponica, come accennato, l'acqua prende il posto del terreno.
Quando le radici sono immerse in acqua in movimento, assorbono rapidamente sia i nutrienti che l'ossigeno. Se la quantità di ossigeno disponibile non è sufficiente per soddisfare le esigenze della pianta, la sua crescita sarà compromessa.
Al contrario, se la pianta è adeguatamente ossigenata, crescerà più rapidamente e in modo più sano. L'obiettivo dell'agricoltore idroponico è quindi bilanciare con precisione la combinazione di acqua, nutrienti e ossigeno, per massimizzare la produzione e la qualità.
Per ottenere risultati ottimali con la coltivazione idroponica, è essenziale monitorare diversi parametri chiave, tra cui temperatura, umidità, livello di CO2, ore di luce e intensità dell'illuminazione, ventilazione, salute delle piante e prevenzione delle malattie (anche se, va notato, le coltivazioni idroponiche tendono ad essere meno soggette alle malattie legate ai parassiti rispetto alle coltivazioni tradizionali).
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