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Cos’è l’idroponica: significato ed etimologia

L'idroponica è un metodo di coltivazione delle piante che avviene al di fuori del suolo, utilizzando l'acqua come substrato e sciogliendo in essa le sostanze nutritive necessarie per favorire la crescita sana e veloce delle piante. Fondamentalmente, consiste nella coltivazione delle piante in un ambiente acquatico.

L'origine del termine "idroponica" può essere rintracciata nell'antica lingua greca: "hidro", che significa acqua, e "ponos", che significa lavoro. Quindi, letteralmente, l'idroponica si riferisce al lavoro e alla potente azione dell'acqua impiegata per lo sviluppo e la coltivazione delle piante, sia ornamentali che ortofrutticole.

Sebbene le coltivazioni idroponiche esistessero già nell'epoca degli Assiri e dei Babilonesi, in particolare in luoghi dove erano presenti fiumi o bacini d'acqua, questo metodo di coltivazione fu riscoperto nel 1930 dal Dr. Gericke presso l'Università di Berkeley in California.

William F. Gericke e sua moglie mostrano
la coltura idroponica dei pomodori in serra.
Rielaborato e perfezionato nel corso dei decenni successivi, l'idroponica ha recentemente ottenuto una diffusione su scala mondiale come una tecnica agricola innovativa e estremamente moderna. Tuttavia, la sua storia risale a millenni fa. Uno degli esempi più antichi di coltivazione idroponica è rappresentato dai giardini pensili dell'antica Babilonia, dove venivano utilizzati bancali di paglia, fiori e substrati variabili in base ai materiali disponibili.
Raffigurazione dei Giardini pensili
In realtà, non sono solo i babilonesi a vantare giardini idroponici. Anche presso popolazioni che vivevano nelle zone montuose delle Ande, intorno al lago Titicaca tra Perù e Bolivia, e persino in Myanmar, si praticava l'agricoltura idroponica con giardini galleggianti sulla superficie dell'acqua.
Isole fluttuanti lago Titicaca

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